Quella sera dorata

Marzia Gandolfi

 

Omar Razaghi (Omar Metwally) è un giovane dottorando iraniano-canadese della University of Colorado, fidanzato con l'ambiziosa e algida Deirdre, insegnante di letteratura straniera. La sua borsa di studio e la sua relazione sentimentale sono allacciate e vincolate alla stesura della biografia “da autorizzare” di Jules Gund, autore sudamericano morto suicida dopo il successo del suo unico romanzo. Impedito a proseguire nel progetto dal diniego dei Gund, è indotto dalla fidanzata a partire alla volta dell'Uruguay per incontrare gli eredi e dissuaderli. Arrivato a Ochos Rìos la realtà avrà la meglio sul libro, innamorandolo e invischiandolo nel labile equilibrio della famiglia Gund.

Al suo arrivo, troverà infatti una serie di situazioni bizzarre e imprevedibili, ordite dagli stravaganti famigliari dello scrittore: Adam (Anthony Hopkins), il fratello cinico e raffinato, Caroline (Laura Linney), la vedova orgogliosa, e Arden (Charlotte Gainsbourg), la giovane amante che da Gund ha avuto una figlia. La presenza del ragazzo finisce per alterare il precario equilibrio della famiglia, facendo riemergere un passato di intrighi e segreti, ma è lo stesso Omar a dover ripensare la propria vita quando nasce l'amore con la bella Arden.

Primo autore a rappresentare la Old England delle good manners e a proporre una compiaciuta rappresentazione del passato, James Ivory non smentisce e non ritratta il suo cinema, adattando per lo schermo il romanzo omonimo di Peter Cameron, idealmente prossimo alla cifra stilistica del regista californiano. Il viaggio di Omar e Deirdre, infatti, li condurrà in seno a una famiglia di origine europea, fuggita molti anni addietro dalla Germania nazista e rifugiatasi in una vita immobile e avulsa dal mondo esterno.

Il vizio esistenziale dei Gund rende il libro di Cameron adatto e adattabile alle immagini di Ivory, alla sua regia leziosa, all'imperturbabilità del suo sguardo e al suo impeccabile gusto per la teatralizzazione del sociale. Naturalmente il film non si risolve nell'analisi antropologica di una famiglia borghese ma indaga piuttosto l'area del controllo delle emozioni e della disumanizzazione della vita ridotta a puro impulso al dovere. Deirdre, come il maggiordomo di Quel che resta del giorno (Anthony Hopkins), è il modello perfetto di una costruzione del sé su un'identità di ruolo, un modello comportamentale di conformità all'ordine che impatta violentemente con l'anarchia magica dei Gund.

Omar, invece, naviga a vista fino al confine col mondo pericoloso ma anelato delle emozioni, sbloccando l'anacronismo dei Gund e il loro tempo involto nelle maglie del passato. L'osare del personaggio centrale di Cameron ha ricadute interessanti (anche) sul cinema di Ivory: le sue ossessioni per il décor, l'eleganza dell'ambiente e la bellezza delle immagini si convertono in strumenti della materia narrativa, non celebrano più il buon tempo antico ma ne rivelano l'interna corruzione. Dietro al culto dell'antiquariato c'è il vuoto e il rimpianto per quel che avrebbe potuto essere. Il tardivo confronto con la vita provoca inevitabilmente malinconia e rimorsi. Meglio vivere d'un fiato ed amare pienamente il giorno piuttosto che soffermarsi su che “quel che ne resta”.


da www.mymovies.it

 

13-10-2010